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La cultura della Riconciliazione8. settembre, 2017News, Senza categoriaNo commentsCOMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 10 SETTEMBRE 2017 – XIII DEL T.O. Vangelo Mt 18, 15-20 FRA TE E LUI SOLTANTO Il comandamento dell’amore che Gesù annuncia sempre nel Vangelo implica il perdono; poi, se possibile, dal perdono si passa alla riconciliazione. Nella comunità cristiana, L’Evangelista Matteo, dà per scontato che avvengano dissidi, peccati, divisioni e che qualcuno addirittura si metta fuori dalla comunione della Chiesa, deragliando dalla via dei comandamenti… L’insegnamento di Gesù come espressione del comandamento dell’amore, in questo testo, si estende fino a saper assumere il male di colui o colei che ci fa il male per poterlo ricondurre a noi, per poterlo ricondurre a Cristo. Ricondurre a Cristo è la vera Riconciliazione che si esplica concretamente nel dialogo faccia a faccia. Nulla a che vedere con il “chiarimento” – che spesso sa più di processo – di cui oggi tanto il mondo si riempie la bocca, quanto in un colloquio spirituale dove la correzione significa perdono dialogato con parole dette amorevolmente e docilmente, senza rabbia e senza odio… una dialogo che sappia porre domande prima che affermazioni: bisogna ritrovare urgentemente questa qualità di dialogo cristiano, non fatto di asserti ma di apertura a cercar di capire; se ci poniamo, con chi ci offende o fa del male, subito in modo aggressivo, questo dialogo riconciliante cristiano non funzionerà mai! PRENDI CON TE TESTIMONI POI LA COMUNITA’ La comunità non scomunica il peccatore, ma gli fa capire che già si è posto fuori dalla comunione, in modo che possa tornare. Trattare un peccatore pubblico da pagano non significa escluderlo, quanto invece ricominciare da capo ad evangelizzarlo. Dargli sempre un’altra possibilità! La responsabilità dalla comunità è grande, anzi è sacramentale. La comunione, che in tutti e sette i sacramenti, special modo nell’Eucaristia, è mistero di unità richiede la conciliazione e la riconciliazione. Ciò non significa assecondare tutte le richieste o i desideri di chi devia, quanto invece sempre annunciare nella carità la Verità che è rivelata. Quello che legherete sulla terra sarà legato nei cieli: la comunità ha questa capacità misteriosa di assumere chi è scelto per il Regno dei cieli. Rompere la comunione con il nostro prossimo, che spesso facciamo per giuste ragioni, a buon motivo, è capovolgere questo messaggio del guadagnare il fratello e la sorella che non sono come te, che non sono come me… che la pensano diversamente da te, che la pensano diversamente da me. La differenza delle idee non può dividere le persone, come spesso succede nelle nostre comunità. Ci si può battere, discutere e anche litigare per le idee, ma senza rompere la comunione; perché la comunione è Divina, è sacramentale, è garanzia della Presenza alta di Dio nella comunità. L’ammonizione o correzione fraterna ci interpella sulla modalità con cui ci rapportiamo con colui o colei con cui crediamo che sbagli… E se avesse ragione lui, e se avesse ragione lei…? La modalità con cui correggiamo o ammoniamo il nostro prossimo trova almeno una possibilità di essere ascoltati, tanto quanto il nostro intervento è credibile: è fatto con carità e in “punta di piedi”… senza presupporre di aver per forza ragione… Il mio modo di correggere e ammonire il prossimo, è credibile? Mi accorgo che spesso rimango inascoltato o inascoltata perché il mio modo di correggere e di ammonire è “sbagliato”? Nell’ammonire o correggere il prossimo, mi chiedo innanzitutto: Dio come la pensa? Cristo cosa vorrebbe? Ma quanto spesso rompiamo la comunione con il nostro prossimo solo per cose superflue che diventano vere e proprie fissazioni? Non è forse più importante la comunione con il mio prossimo più che fissarmi su ciò che ritengo sia importante? IL CAPOVOLGIMENTO DELLA RICONCILIAZIONE CRISTIANA La Riconciliazione è benedizione! Cristo ci dona un modo: parlarne tu per tu, poi davanti a due e tre testimoni e alla fine con la comunità. Oggi nel nostro occidente, dove l’informazione corre sull’onda del secondo, questo modello evangelico è completamente capovolto. Oggi si è fatta della calunnia e della diffamazione, anche mediaticamente, un normale strumento di vendetta pensando che corregga, in realtà incattivisce ancora di più… Siamo nel mondo dove conta l’opinione e non la Verità: e per noi la Verità è Cristo. Siamo in un mondo che chi sbaglia, almeno in modo presunto o sconosciuto, viene subito scomunicato e messo alla pubblica gogna dei mass media, al secondo su internet. Questa gogna e scomunica, metodo completamente contrario al Vangelo, è maledizione, per un cristiano è bestemmia! Bestemmia perché il calunniato non si puo’ difendere e chi è esposto alla gogna non può più redimersi da una etichetta ormai impressa su di lui. Il Vangelo ragiona al contrario perché chiunque può redimersi; la parola REDENZIONE è il contrario della UMILIAZIONE MEDIATICA fatta anche “giustamente” sul livello umano. Quanto è più facile ma quanto più vigliacco è smascherare il nemico in sua assenza! Il Vangelo in un altro passo pone l’accento addirittura su questo: mettiti presto d’accordo con il tuo nemico… prega per i tuoi persecutori… ama i tuoi nemici… Siamo chiamati a promuovere una cultura della riconciliazione, della tolleranza delle idee diverse, del tenere per noi gli scandali che vediamo senza amplificarli con le chiacchiere anche se fatte nelle stanze più segrete, a scoprire la bellezza della riconciliazione con chi abbiamo dei dissidi anche enormi… E se l’altro non ti ascolta? Sia per te come un pagano: cioè bisogna pregare per lui e testimoniargli di nuovo il Vangelo. LA BELLEZZA DELLA COMUNIONE LEGATA Quanto può essere bella la pace con chi non credevamo si possa stare in pace?! L’Eucaristia che celebriamo è vincolo di questo legame con il nostro prossimo. E’ inevitabile che succedano scandali e litigi, è inevitabile avere idee diverse anche su grandi cose… Ma quanto è bello stare insieme nonostante la diversità di vedute! Quanto è belle parlare tu per tu, faccia a faccia – nella carità – con la persona con cui abbiamo litigato o correggerla e ammonirla se è nello scandalo. Quanto è bello vincere le guerre fredde che spesso si istaurano tra le persone sapendo che dove due o tre sono riunite nel Suo nome Cristo è in mezzo a loro! Soltanto allora gusteremo quel pane Eucaristico che tutti unisce, che tutti ci fa fratelli e sorelle, che tutti ci fa figli di Dio e destinatari della misericordia del Padre. Correggere e ammonire significa trasmettere quella misericordia che Dio ha donato a me…Quanto è importante sentirci imperfetti davanti a Dio e al prossimo: perché questo ci riporta al posto che occupiamo nell’ordine delle “cose”… Vi lascio la pace vi do la mia pace, non come fa il mondo, Gesù dichiara nell’ultima cena: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato.
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Io però vi dico… (Mt 5, 17-37)9. febbraio, 2017News, Senza categoriaNo commentsCOMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 12 FEBBRAIO 2017 – VI DEL TEMPO ORDINARIO Vangelo Mt 5, 17-37
MEDITAZIONE Gesù indica la concretezza del fulcro del suo Vangelo: amare Dio ed il prossimo come se stessi. L’amore che propone Gesù sembra essere una sfida, che sembra irrealizzabile con i soli sforzi umani; l’amore che Gesù propone è una sfida che può essere messa in pratica solo con l’aiuto di Dio. L’amore del Vangelo propone sette sfide:
IO PERO’ VI DICO… NON UCCIDETE! Non solo nel senso concreto della parola, ma anche nei rapporti umani. L’ira, il giudizio, la squalifica del prossimo, sono tentazioni che continuamente ci prendono quando qualcuno ci fa del male. Non vuol essere un esame di coscienza, almeno non solo, quanto impegnarci a promuovere una cultura dell’amore del Vangelo. Nel pensare al nostro prossimo così com’è, con la sua storia, il suo vissuto interiore, i suoi problemi…
IO PERO’ VI DICO… RICONCILIATEVI! Il cristiano è chiamato sempre a meditare e pregare per lavorare sulla riconciliazione con coloro con cui abbiamo dei problemi. Non per una legge morale solamente umana, quanto invece perché Dio ci fa partecipi della sua misericordia che non possiamo negare o non portare agli altri. La riconciliazione è uno dei valori più alti del Vangelo che è molto duro da mettere in pratica: ma che senso avrebbero le nostre preghiere e vivere i Sacramenti se poi non riusciamo a perdonare chi ci fa del male? Che senso ha chiedere a Dio perdono per la nostra durezza contro il nostro prossimo, addirittura confessandoci, se poi non riusciamo a perdonare noi il prossimo?
IO PERO’ VI DICO… IL MATRIMONIO E’ INDISSOLUBILE! Perché si rompono i matrimoni? Perché finisce l’amore? Ma può finire l’amore vero? E se è stato un errore amare una persona prima, oggi è giusto cercarne un’altra? Gesù annuncia il matrimonio come qualcosa – Sacramento – che non si può sciogliere… Forse è perché più che la fedeltà verso il nostro prossimo che amavamo, è venuta meno la fedeltà al Sacramento: all’amore di Dio che nella coppia abita… Quanto crediamo che l’Eucaristia e la preghiera siano la soluzione ai problemi matrimoniali?
IO PERO’ VI DICO … AFFIDATEVI ALLA PROVVIDENZA! “Giurare” significa che siamo nel giusto, che la nostra vita o quella degli altri dipenda da noi: ma ci accorgiamo che la nostra vita – solo per il fatto del “vivere” – dipende da Dio? Vivere una spiritualità dell’affidamento, lasciar fare a Dio è l’atto di fede più grande, più bello, più duro anche ma il più efficace che possiamo fare.
IO PERO’ VI DICO… NON VENDICATEVI! La vendetta è insita nel pensiero umano: chi mi ha fatto del male deve pagare in un modo o nell’altro… l’amore del cristiano richiede la “miglior vendetta”: lasciar fare a Dio… Lasciare a Dio il giudizio per chi ci fa del male. Ma cosa ci manca? Credere che siamo perdonati, che Dio non si vendica per i nostri peccati; forse noi dovremmo vendicarci?
IO PERO’ VI DICO… AMATE I NEMICI La parola umana più alta che si sia mai sentita sulla terra: amare il nemico. Cioè non avere nemici. Siamo chiamati ad amare anche loro: cosa significa? Come posso? Soltanto stando molto tempo con Dio si riesce.
IO PERO’ VI DICO… SIATE PERFETTI Oggi cerchiamo la perfezione in tante “cose”… Il corpo perfetto, la casa perfetta, la macchina perfetta. Accettare che siamo imperfetti, fragili e credere che Dio è il solo Perfetto! Solo stando con Dio questa perfezione di raggiunge, ci raggiunge la grazia, ci raggiunge l’amore, ci raggiunge la pace, ci raggiunge la fedeltà… ci raggiunge la felicità. Cerchiamo la perfezione “fisica” ma mai la perfezione interiore che siamo chiamati a vivere alla luce di Dio.
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